Testimonianza Simona P.

Egregio signor Presidente,
E’ con immensa gioia che ho ricevuto le copie della Tesi redatta per la collana “Quaderni in memoria di Enrico Castellini”. E’stata l’occasione per fermarsi un attimo a riflettere, oltre che sulla fortuna di aver trovato sulla mia strada degli angeli che mi hanno dato un aiuto laddove la vita è stata meno generosa, soprattutto sul “privilegio” di essere stata partecipe di un progetto così bello e così grande. Grazie. Con il sincero augurio che l’attività della Fondazione in generale, e questo progetto in particolare, possano crescere ancora, per tendere una mano ai tanti giovani che, come me, hanno grandi sogni, ma piccole risorse.
Simona Piccirilli

Borsa di Studio che la Fondazione ha deciso di assegnarmi.

Senza voler peccare di presunzione, ma anzi con l’umiltà e la dignità con cui ho sempre affrontato il mio personale percorso di studi, e di crescita umana in primis, sento la necessità di comunicarvi e di comunicare, la ventata di ottimismo e di fiducia che il vostro contributo mi ha donato.
Lo spirito rivoluzionario – nell’accezione meno politicizzata del termine – che alimenta il mio desiderio di tentare la strada del notariato, a dispetto della communis opinio che la collega necessariamente ad un certo status sociale, trova vero conforto nell’attività della vostra Fondazione. L’aver constatato che la reale situazione di necessità e insieme – credo – la buona volontà che ho sinora dimostrata nello studio – sono state considerate dalla stessa con tanta fedele coerenza e trasparenza rispetto agli scopi che ne ispirano l’azione, è un incoraggiamento contagioso, che ben oltre la mia singola esperienza, si rivolge a tutti quelli che come me ancora pensano fiduciosi che il Sistema possa davvero cambiare, a patto che ciascuno apporti il proprio contributo, sfidando gli abusati clichés che la società ci impone.
L’opportunità concessami è anche uno schiaffo morale al cinismo di cui talvolta mi sono armata, a difesa e insieme incentivo, nel perseguire i miei obbiettivi: del resto, è stato consolidato quanto nel campo degli interventi sociali e del tanto declamato diritto agli studi si abusi di facili retoriche, lasciando poi all’oneroso sacrificio delle famiglie e al coraggioso impegno del singolo l’arduo compito di trovare i sostentamenti necessari per poter accedere al mondo della formazione.
Nell’era della globalizzazione, dove si guarda sempre oltre, dove la massificazione del pensiero si traduce nella massificazione delle esigenze e in un egualitarismo sempre più fittizio in quanto sempre meno attento alla sostanza delle singole situazioni, questo neo-individualismo, di cui l’attività della Fondazione si fa promotrice, l’attenzione dell’Uomo uti singulo, con la sua personalissima storia, apre la strada ad un ritorno ai valori autentici di solidarietà civile ed umana, che ben oltre le retoriche professioni di valore, realmente possono contribuire ad un miglioramento della società, nel senso più nobile dell’espressione.
Per realizzare una grande opera, non si può prescindere dalle fondamenta: nell’incomprensibile architettura dell’esperienza umana, la vostra opera sociale è grande perché guardate l’Uomo.
Grazie.

Simona P..